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RICETTE PER CUORI IN FERMENTO: I ceci

a cura di LOVEBIRDSBROKENHEART

Chi mi conosce sa che ho questa specie di perversione nell’assaggiare sempre cose diverse, abbinamenti inaspettati, sapori e materie prime al limite dell’accettabile al palato, quasi a catalogare i gusti in una mia personale e selezionata enciclopedia sensoriale a cui attingere per creare qualcosa di nuovo.

Per chi non mi conosce, forse meglio per voi, non sarete costretti a starmi da parte mentre mi ingozzo, assumendo le sembianze del “Saturno che divora i suoi figli” di Francisco Goya.

Questo non coincide per forza col mangiare ogni genere di schifezza, anzi, soprattutto a casa cerco di selezionare attentamente quello che compro, la provenienza e le proprietà di ciò che mangio.

Provando a far diventare fruttuoso questo momento di quarantena domestica, ho deciso di dar fondo a tutto quello di già presente in dispensa, cosi da evitare troppe spese o troppe uscite in direzione supermercato, facendo uno sforzo in più di creatività, o ricerca.

Con tutto questo tempo libero regalatomi, ho finalmente potuto dedicarmi a una pratica che mi incuriosiva e su cui mi stavo informando da tempo, i LEGUMI GERMOGLIATI.

Avevo da parte dei ceci secchi comuni, che sono diventati un’insalata e un hummus, e dei ceci neri, che ho convertito in una zuppa rustica sfruttando anche gli “scarti” dei finocchi.
La pratica della germogliazione richiede un po’ sforzo, in termini di tempo e impegno, ma con minima organizzazione si ottiene tutto, e i risultati a livello di gusto/effetti benefici, valgono il gioco.

I legumi, sono una cultura diffusissima in Italia, direi quasi un nostro grande vanto, sono ingrediente base di almeno un piatto tipico di ogni nostra cucina regionale.

Sono facilmente reperibili in forma fresca o secca, anche in aziende agricole locali, realtà che, soprattutto in questo periodo di prevista crisi economica, siamo tenuti a supportare.

Sono un’ottima fonte di proteine vegetali, è risaputo, ricchi di vitamine del gruppo B, ferro, calcio, importanti amminoacidi quali la lisina, o oligosaccaridi quali il raffinosio…potremmo andare avanti per ore, ma non sono un Chimico.

Sono in effetti facilmente reperibili anche già così comodamente pronti al consumo, quindi legittimo da parte vostra chiedervi perché dovreste investire del prezioso tempo nella germinazione.

PERCHE’ FARLI GERMOGLIARE?

Provo a spiegare in modo semplicissimo:

I legumi vengono spesso evitati a causa dei problemi digestivi che causano e degli altrettanto risaputi, scomodi, effetti collaterali.

Questi scomodi effetti sono causati dal fatto che gli zuccheri contenuti nei legumi (zuccheri buoni eh!) arrivano inalterati nel nostro colon, essendo il nostro stomaco sprovvisto degli enzimi necessari alla loro giusta scomposizione.

A questo punto la nostra flora batterica se ne nutre, sviluppando così notevole quantità di gas.

Se vogliamo godere di questa bomba proteica della natura, dobbiamo aiutare il nostro organismo: possiamo inserire al suo interno dei prodotti che abbiano gia iniziato alcuni processi di scomposizione, così da alleggerirne il carico di lavoro.
Ci sono vari modi farlo, permettendo così ai legumi di dare il meglio delle loro proprietà, incrementandone principi nutritivi e digeribilità, eliminandone gli effetti spiacevoli.

Uno di questi metodi è appunto la germogliazione.

Per poter attuare questa pratica è importante scegliere legumi ben selezionati, possibilmente biologici, o coltivati con processi che rispettino l’integrità delle proprietà intrinseche all’alimento. In caso contrario, al posto di legumi germinati, vi ritroverete solo legumi marciti.

I legumi che più si prestano alla germinazione sono: ceci, lenticchie, soia, grano saraceno (un “cereale-non-cereale”).

COME FARLI GERMOGLIARE?

Vi aspettiamo nel prossimo articolo

Leo

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